Best Selling Books by Douglas R. Hofstadter

«Che cos’è la mente? Chi sono io? Può la mera materia pensare o sentire? Dov’è l’anima? Chiunque si trovi ad affrontare queste domande precipita in un mare di perplessità. Questo libro vuole essere un tentativo di rivelare queste perplessità e portarle in piena luce... vuole dunque provocare, infastidire e confondere i lettori, vuole rendere strano ciò che è ovvio e, magari, rendere ovvio ciò che è strano». HOFSTADTER E DENNETT

Accostando a testi fondamentali di Turing, Hofstadter, Searle, Dennett, curiose e suggestive incursioni nella narrativa in compagnia di Borges, Lem, Miedaner, gli autori ci presentano molte delle principali questioni aperte sull''argomento. Cos''è una mente? Una macchina può pensare? Gli animali hanno una soggettività? Una copia fisicamente esatta di me stesso sarebbe "me"? Queste domande ed altre vengono toccate nel libro, e in molti casi in modo da disorientare il lettore.

L’analogia è un processo intellettivo fondamentale – e misterioso. Forse anche per questo la scienza ne ha sempre diffidato, come se vi si celasse la minaccia di una perdita di rigore del ragionamento. Eppure l’analogia continua ad agire, a tutti i livelli. E alcuni grandi pensatori, da Platone a Simone Weil, hanno insinuato che solo l’analogia permette di accedere alla comprensione di realtà che altrimenti rimarrebbero opache. Così, con la giocosa immediatezza e a un tempo con la profondità già mostrata in «Gödel, Escher, Bach», Hofstadter ha voluto rovesciare la prospettiva, affrontando il tema all’interno di una indagine innovatrice sui modelli computazionali della creatività umana. Impresa ambiziosissima, giacché in questo ambito ogni tentativo di meccanizzazione sfocia in un vicolo cieco: per programmare un calcolatore in vista di un qualsiasi risultato, infatti, occorre definire i processi con tanta rigida precisione che non è più lecito parlare di creatività. Ma qui si evita la trappola con il ricorso alle «analogie fluide»: il percorso creativo diventa un navigare a vista, scrutando in ogni direzione. E la stessa parola «creatività» comincia a perdere quei connotati incerti che così spesso la rendono fastidiosa e inutilizzabile. L’attività di pensiero ha natura parallela: al modo di minuscoli esploratori, molti sottoprogrammi compiono piccoli atti subcognitivi indipendenti, li confrontano e collettivamente costruiscono strutture mentali coerenti. Hofstadter e i suoi colleghi del Gruppo di Ricerca sulle Analogie fluide saggiano il loro approccio in campi quali gli anagrammi, le successioni numeriche, i giochi matematici, la costruzione di alfabeti tipografici in stili diversi, la disposizione casuale di oggetti su un tavolo, e mostrano come già esempi così semplici pongano problemi che rappresentano una sfida continua a pensare in modo creativo. Ma ogni volta il programma si rivela capace di istituire analogie significative, di compiere salti logici, e anche di fornire più di una risposta «giusta», o di distinguere tra risposte deboli o forti, ovvie o profonde – proprio come gli esseri umani. Se «Gödel, Escher, Bach» aveva segnato l’apice della fortuna dell’intelligenza artificiale, il nuovo libro di Hofstadter rende esplicita con la massima efficacia la transizione da quest’ultima a quell’area ancora in gran parte inesplorata che oggi si designa con l’espressione «scienze cognitive». «Concetti fluidi e analogie creative» è apparso per la prima volta nel 1995.

Argues that the key to understanding ourselves and consciousness is the "strange loop," a special kind of abstract feedback loop that inhabits the brain.

L''analogie est le mécanisme qui, sans que nous en ayons conscience, dicte le choix de nos mots et notre compréhension des situations les plus quotidiennes. Elle nous guide face à des circonstances inattendues, inspire notre imagination et est même à la source des découvertes d''Einstein. La logique est-elle le fondement de notre pensée ? Réhabilitant les pouvoirs et la richesse créatrice de l''analogie, cet ouvrage montre qu''il n''en est peut-être rien. Trente ans après Gödel, Escher, Bach (prix Pulitzer 1980), dont l''influence et le succès ont été considérables, ce nouveau livre, totalement révolutionnaire, écrit à quatre mains dans un langage non technique et illustré d''une foule d''exemples empruntés à tous les champs de la vie, propose une nouvelle théorie de la pensée. Douglas Hofstadter est professeur de sciences cognitives à l''Indiana University et directeur du Center for Research on Concepts and Cognition. Il est notamment l''auteur de Je suis une boucle étrange (2008) et de Gödel, Escher, Bach (1979), immense succès. Emmanuel Sander est professeur de psychologie à l''université Paris-VIII où il dirige l''équipe «Compréhension, raisonnement et acquisition des connaissances». Il a notamment publié Les Connaissances naïves (2008) et L''Analogie. Du naïf au créatif (2000).

Analyse van de wijze waarop de mens de wereld waarneemt, naar aanleiding daarvan begrippen vormt en tot begrip en communicatie komt.

A micro-world is described, in which many analogies involving strikingly different concepts and levels of subtlety can be made. The question ''What differentiates the good ones from the bad ones? is discussed, and then the problem of how to implement a computational model of the human ability to come up with such analogies (and to have a sense for their quality) is considered. A key part of the proposed system, now under development, is its dependence on statistically emergent properties of stochastically interacting ''codelets'' (small pieces of ready-to-run code created by the system, and selected at random to run with probability proportional to heuristically assigned ''urgencies''). Another key element is a network of linked concepts of varying levels of ''semanticity'', in which activation spreads and indirectly controls the urgencies of new codelets. There is pressure in the system toward maximizing the degree of ''semanticity'' or ''intensionality'' of descriptions of structures, but many such pressures, often conflicting, must interact with one another, and compromises must be made.

Qu''est-ce que l''esprit? Où est l''âme? En quoi l''esprit humain est-il unique? Où se situe la différence entre l''homme et la machine? Hofstadter et Dennett ont réuni vingt-sept textes de dix-sept auteurs, qu''ils complètent par des réflexions. Leur but, tel qu''ils le décrivent, n''est pas tant d''apporter des réponses que de "secouer tout le monde: ceux qui ont du monde une vision scientifique pure et dure, mais aussi ceux qui ont une vision religieuse ou spiritualiste de l''âme humaine". Ce livre est aussi une excellente introduction aux sciences cognitives, ce domaine interdisciplinaire recouvrant neurologie, philosophie, informatique, psychologie, linguistique.