Most Popular Books by Youssef Ziedan

Youssef Ziedan is the author of Azazeel (2012), Azazel (2011), Sette luoghi (2014), Nel castello di Fardaqan (2020), Azazil (2009), Nabateo lo Scriba (2012).

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Azazeel

release date: Apr 01, 2012
Azazeel
In this haunting and controversial novel, Youssef Ziedan confronts issues as vital today as they were nearly two millennia ago. Set in the 5th century AD, Azazeel is the exquisitely crafted tale of a Coptic monk''s journey from Upper Egypt to Alexandria and then Syria during a time of massive upheaval in the early Church. Winner of the Arab Booker Prize, Azazeel highlights how the history of our civilization has been warped by greed and avarice since its very beginnings and how one man''s beliefs are challenged not only by the malice of the devil, but by the corruption with the early Church. In sparse and often sparkling prose that reflects the arid beauty of the Syrian landscape, Azazeel is a novel that forces us to re-think many of our long-held beliefs and invites us to rediscover a lost history.

Azazel

release date: Jun 06, 2011
Azazel
Una cella di due metri per lato. Una fragile porta di legno sconnessa. Una tavola, con sopra tre pezze di lana e lino, e un tavolino con un calamaio e una vecchia lampada con lo stoppino logoro e la fiamma danzante. A Ipa, il monaco egiziano, non serve altro per vivere nel monastero sulla vecchia strada che collega Aleppo e Antiochia, due città la cui storia ha inizio nella notte dei tempi. È il V secolo, un momento decisivo nella storia della Cristianità. Sono anni di violenza religiosa, di lotte e contrasti feroci, e la fede nel Cristo vuol dire scegliere una fazione, abbattere i propri nemici, e così decidere del proprio stesso destino. Nestorio, l''abba che ha preso Ipa sotto la sua protezione, il venerabile padre con cui a Gerusalemme e Antiochia il monaco ha discusso liberamente dei libri proibiti di Plotino, Ario e degli gnostici, è nella tempesta. Nel 428 d.C. è stato ordinato Vescovo di Costantinopoli e ora, due anni dopo, è accusato di apostasia, la più terribile delle accuse, l''abbandono e il tradimento della fede nel Cristo. Il Patriarca Cirillo, l''Arcivescovo di Alessandria, ha scritto dodici anatemi contro l''«apostata», colpevole ai suoi occhi di non riconoscere che «il Cristo è Dio nella sostanza e che la Vergine è Madre di Dio». Che Chiesa è mai quella che scomunica un saggio dal volto radioso, un uomo santo e illuminato che ha il solo torto di ritenere assurdo che «Dio sia stato generato da una donna»? Che Chiesa è quella rappresentata dal Patriarca Cirillo, capo di una diocesi dove i cristiani al grido di «Gloria a Gesù Cristo, morte ai nemici del Signore!» hanno scorticata la pelle e lacerate le membra della filosofa Ipazia, «la maestra di tutti i tempi»? È un tempo infausto per il monaco Ipa, poiché a tremare non sono soltanto i pilastri della religione, ma anche quelli del suo cuore. Da quando il sole cocente della bella Marta è spuntato per lui ad Aleppo, Ipa ha conosciuto i sussulti dell''angoscia e i fremiti della passione. E gli orrori si sono impadroniti a tal punto della sua anima che gli sembra a volte di parlare con Azazel, il diavolo in persona. Affascinante racconto delle peripezie umane, sentimentali e religiose di un monaco, sullo sfondo degli appassionanti conflitti dottrinali tra i Padri della Chiesa e dello scontro tra i nuovi credenti e i tradizionali sostenitori del paganesimo, Azazel è una di quelle rare opere letterarie capaci di gettare uno sguardo profondo e originale sulla Cristianità e l''Occidente, e di raccontare un''epoca in cui le pagine della storia avrebbero potuto essere scritte diversamente.

Sette luoghi

release date: Feb 23, 2014
Sette luoghi
Hanno scritto di Azazel: «Youssef Ziedan ... va dritto al cuore del problema: il ruolo della religione tra potere e politica, tra assolutismo e tolleranza, tra fede e ragione». Paola Caridi, la Stampa «Dogmi ed eresie nel romanzo di uno scrittore egiziano.» il Corriere della Sera «Arriva in Italia il romanzo di Ziedan che ha spopolato nel mondo arabo. Sullo sfondo, il Cristianesimo lacerato del V secolo». Alessandro Zaccuri, Avvenire

Nel castello di Fardaqan

release date: Oct 14, 2020
Nel castello di Fardaqan
Dall’autore di Azazel, un avvincente romanzo storico che racconta i mesi che il medico e filosofo Avicenna, oggi considerato il padre della medicina moderna, trascorse in confino nella isolata fortezza di Fardaqan, nel cuore dell’Iran. Nel desolato settentrione della Persia, solitaria tra regioni brulle e selvatiche, sorge la fortezza di Fardaqan. Non c’è nulla intorno a lei, a parte una terra disabitata, senza costruzioni, alberi o verde, e un vento freddo, le cui raffiche fischiano sulle cime di rade colline. Perfino gli uccelli evitano di abitare o sorvolare questo luogo sterile, i cui anfratti sono simili a un deserto. Il comandante Mansur al-Muzdawaj, rintanato lì ormai da otto anni, pago del suo incarico di responsabile della fortezza e delle attività di informatori e spie che gli portano notizie da luoghi lontani e dalle regioni circostanti, attende con impazienza l’arrivo di un prigioniero. Non si tratta di un comune detenuto, bensì di un uomo di rango, rinomato come eccezionale sapiente. Avicenna è il suo nome, ed è stato arrestato a Hamadhan su ordine del principe, prima di essere spedito sotto scorta a Fardaqan, dove risiederà per un tempo imprecisato. Quando le guardie lo conducono nella fortezza, il medico e filosofo ha il turbante sciolto, il capo scoperto, l’animo affranto, lo sguardo spento, e si vergogna profondamente del proprio aspetto e delle catene rugginose che gli imprigionano mani e piedi. Ma l’accoglienza riservatagli da Mansur al-Muzdawaj sarà meno dura del previsto, poichè il comandante ha una richiesta da fare al prigioniero: nel castello ci sono circa centocinquanta uomini, e fra loro molti sono malati. Se Avicenna, noto per essere un eccezionale medico, potrà occuparsene, in cambio avrà carta e inchiostro con cui poter dare seguito alla sua opera. Hanno così inizio i centoquindici giorni che Avicenna trascorrerà agli arresti nella rocca di Fardaqan. Giorni di dolore, rabbia e sconforto, ma allo stesso tempo giorni luminosi dedicati alla scrittura delle sue opere più famose, destinate a diventare pietre miliari del sapere. Sono anche i giorni in cui Avicenna farà la conoscenza della bellissima Mahtab, una giovane donna colta e istruita che coltiva il sogno di redigere un trattato sulla medicina delle gestanti da portare ai librai sotto uno pseudonimo.

Nabateo lo Scriba

release date: Jul 12, 2012
Nabateo lo Scriba
È un caldo giorno di primavera del VII secolo quando nel Borgo a oriente del Delta egiziano, dove vive una piccola comunità cristiana, arrivano i mercanti arabi. Costantinopoli è lontana e, in questa parte dell''Impero, non vi è traccia della strenua lotta di Eraclio I di Bisanzio contro Persiani e Arabi. Dai loro brulli deserti, insieme con la polvere gialla che vaga in ogni angolo e copre tutte le strade, i mercanti arrivano con le loro larghe mantelle rigate di fili luccicanti, i turbanti bianchi avvolti sulle teste, gli occhi truccati con il kohl, alla ricerca di donne in un villaggio abituato a svuotarsi delle risate delle vergini. Salama, il mercante di una famiglia chiamata «nabatea», poiché discendente dai Nabatei, il popolo dell''antica Petra, è venuto a prendersi Marya, una bella ragazza bianca come il cuore del grano, con occhi limpidi e grandi, ciglia spesse del colore delle notti d''inverno e folti e lunghi capelli. È venuto accompagnato dal fratello minore, noto ai mercanti come «lo Scriba», perché è colui che scrive i contratti commerciali, e come il «Nabateo», sebbene tutti loro siano nabatei. Coi suoi tratti fini e gentili, gli occhi truccati con il kohl, la veste bianca e pulita e il turbante che emana un tenue profumo, il Nabateo, così diverso da Salama che ha la testa piccola e il collo lungo, un leggero strabismo e un naso troppo grande, colpisce al cuore la giovane Marya. Al pensiero di vivere tutta la sua vita con Salama nel deserto e di lasciare sua madre e il Borgo, Marya si rattrista, tuttavia non si ribella al proprio destino. Subito dopo le nozze, parte con la carovana incontro alla sua nuova vita e, durante il duro e faticoso viaggio, apprende le usanze dei mercanti, delle loro tribù, delle loro religioni. Sa che nella Penisola araba è apparso un nuovo Profeta che ha dichiarato guerra agli Ebrei per cacciarli da Yathrib, la futura Madīnat al-Nabī, Medina. Sa che nella famiglia «nabatea» di Salama le religioni sono come gli affluenti del Nilo, numerosissime. Il fratello maggiore del marito è detto hudi, cioè giudìo, perché si è convertito al giudaismo; Salama è cristiano, ma non praticante; la suocera è pagana, devota della dea Allat; e il Nabateo crede in due divinità Allat e El, Madre e Figlio. Ascolta, infine, rapita, le parole del Nabateo sui cicli della vita, la metempsicosi, la compresenza del principio maschile e femminile in tutti gli esseri umani. Imponente romanzo storico che ricostruisce magnificamente l''atmosfera delle terre dell''Impero bizantino al sorgere dell''Islam, Nabateo, lo scriba costituisce una splendida conferma del talento di Youssef Ziedan, l''autore di Azazel.

Guantanamo

release date: Jun 07, 2018
Guantanamo
«Abu Bilal al-Masri, sposato con una jihadista, entrato in Afghanistan con la scusa di lavorare nel campo dell’informazione, per incontrare Osama bin Laden e mettersi in contatto con bande di talebani...» Nel campo di prigionia di Guantanamo l’inquirente inglese, assegnato ai servizi segreti americani, è fermamente convinto che il giovane arabo del Nord del Sudan sia l’uomo che, col nome di battaglia di Abu Bilal al-Masri, è penetrato in Afghanistan per raggiungere il capo di al-Qa‘ida e dare manforte ai talebani. Il giovane, tuttavia, è innocente. Lo hanno rapito per sbaglio nella zona di confine fra Pakistan e Afghanistan, dove, in qualità di operatore, si era spinto per filmare gli eventi. Appartenente per parte di madre al clan dei Ja‘fara, il cui lignaggio risale fino al casato del Profeta, non ha mai pensato di incontrare Osama bin Laden, né ha mai voluto unirsi alle bande di talebani che uccidono chiunque non la pensi come loro e distruggono gli antichi monumenti archeologici col pretesto di difendere la religione e instaurare la shari‘a. Nel campo, però, nessuno gli crede. Quando, preso da una smania improvvisa, il giovane inveisce e urla di far parte della stampa, le guardie lo deridono ripetendo Press, Press. Con addosso una tuta arancione acceso coi bottoni che corrono lungo la schiena, tra prigionieri incatenati ridotti in uno stato di prostrazione estrema, le facce inaridite, i cenci scomposti, gli occhi spenti con lo guardo obliquo, il giovane prega e rivolge tutti i suoi pensieri alla moglie Muhaira, alle sue ciglia lucide quando distoglieva pudicamente lo sguardo da lui, e a Nora, la ragazza con cui ha condiviso ad Alessandria attimi travolgenti ormai irrangiungibili. Narrando di un giovane arabo rinchiuso senza colpa nel campo di prigionia di Guantanamo, negli anni immediatamente successivi agli attentati dell’11 settembre, Youssef Ziedan affronta uno dei temi fondamentali del nostro tempo, in cui la lotta al terrore col terrore finisce inevitabilmente col minare i fondamenti stessi della democrazia e della dignità dell’uomo.

La malédiction d'Azazel

release date: Jan 03, 2014
La malédiction d'Azazel
La Malédiction d''Azazel se présente comme la transcription d''un manuscrit syriaque retrouvé par un chercheur au milieu de ruines antiques aux alentours d''Alep. Ecrit par Hiba, un moine égyptien du Vème siècle, le manuscrit raconte la vie du narrateur venu à Alexandrie pour faire des études de médecine et parfaire ses connaissances en théologie. Animé d''une foi fervente, Hiba est cependant vite horrifié par la violence religieuse des chrétiens, notamment par le lynchage de la grande philosophe platonicienne Hypathie. Parti ensuite à Jérusalem puis à Antioche, il est alors confronté aux controverses théologiques qui déchirent le christianisme : les partisans de Nestorius (un homme dont il a pu apprécier les qualités humaines) sont de plus en plus inquiétés par ceux de l''évêque tout-puissant Cyrille d''Alexandrie, jusqu''à leur exclusion définitive et leur persécution comme hérétiques. Ainsi triomphe Azazel (un des noms de Satan dans la Bible), l''ange de la division, voix intérieure qui pousse notre moine à tout décrire de ces turpitudes religieuses, comme de ses propres doutes et de ses passions amoureuses.

Fihris Mahtūtāt al-maʿhad ad-dīnī bi-Sumūha

Azazel, îngerul răului

release date: Jan 01, 2010

El catálogo de manuscritos del monasterio del Escorial

release date: Jan 01, 2002

Rarezas Exquisitas de la Bibliotheca Alexandrina

release date: Jan 01, 2003

Catalogue of manuscripts in Abu'l'Abbas Almorsi Library

release date: Jan 01, 1997
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